The Blog Single

Bonus 200 euro in busta paga a luglio: cosa
deve fare il datore di lavoro

lavoro

Nel messaggio n. 2397 del 2022, l’INPS ha fornito le istruzioni per la corretta gestione, nel LUL
di luglio 2022, del bonus una tantum di 200 euro spettante ai lavoratori subordinati, previsto dal
decreto Aiuti. I datori di lavoro, in mancanza di dichiarazione contraria da parte dei dipendenti,
provvederanno all’erogazione unitamente alla retribuzione di competenza del mese di luglio e
poi compenseranno il relativo importo in Uniemens. L’Istituto spiega che il bonus dovrà essere
erogato una sola volta per ciascun lavoratore, anche in presenza di più rapporti di lavoro.
L’INPS, nel messaggio n. 2397 del 13 giugno 2022, ha fornito indicazioni sulle modalità con cui
i datori di lavoro dovranno erogare, con la retribuzione del mese di luglio 2022, una somma a
titolo di indennità una tantum di importo pari a 200 euro. La misura è stata introdotta dal decreto
Aiuti (D.L. n. 50/2022).
A chi spetta il bonus 200 euro
possono accedere al beneficio di cui all’art. 1, comma 121, e quindi al riconoscimento
dell’indennità una tantum di 200 euro, ricorrendone i presupposti previsti dalla legge, tutti
i lavoratori dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, a prescindere dalla circostanza che
assumano o meno la natura di imprenditore.
Tale indennità una tantum di 200 euro è riconosciuta in automatico , in misura fissa, una sola
volta , previa acquisizione da parte del datore di lavoro di una dichiarazione del lavoratore con
la quale lo stesso dichiari , ricorrendone le circostanze, di non essere titolare prestazioni di cui
all’art. 32 , commi 1 e 18 (si allega dichiarazione) .
Nel computo della soglia di reddito da rispettare per la legittima spettanza vanno inclusi tutti i
redditi di qualsiasi natura con la sola eccezione dei seguenti:

  • rendita casa di abitazione e relative pertinenze;
  • trattamenti di fine rapporto;
  • emolumenti arretrati sottoposti a tassazione separata;
  • ANF, assegni familiari e assegno unico universale;
  • assegni di guerra, indennizzi da vaccinazione o trasfusione;
  • indennità di accompagnamento.
    L’importo erogato a titolo di bonus è fiscalmente esente.
    La medesima indennità pari a 200 euro una tantum è prevista per i disoccupati e i cassintegrati a
    zero ore che risultino tali nel mese di giugno prossimo. In entrambi i casi sarà sempre l’INPS a
    erogare il contributo nel mese di luglio.

Il bonus spetta a tutti i lavoratori dipendenti, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico,
purché venga rispettato il limite della retribuzione mensile, imponibile ai fini previdenziali, pari
a 2.692 euro.


N.B. L’indennità una tantum spetta ai lavoratori dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui
siano titolari di più rapporti di lavoro: è possibile chiedere il pagamento dell’indennità una
tantum a un solo datore di lavoro, dichiarando a quest’ultimo di non avere fatto analoga richiesta
ad altri datori di lavoro.


Nell’ipotesi in cui dovesse risultare, per il medesimo lavoratore dipendente, che più datori di
lavoro abbiamo compensato la predetta indennità una tantum di 200 euro, l’Istituto comunicherà
a ciascun datore di lavoro interessato la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per
la restituzione all’Istituto e il recupero verso il dipendente. Si precisa, al riguardo, che l’importo
indebitamente riconosciuto al lavoratore, ai fini del recupero, sarà suddiviso in parti uguali tra i
diversi datori di lavoro interessati alla restituzione.
Qualora in sede di conguaglio dovesse emergere la non spettanza per superamento del limite
reddituale, l’azienda provvederà al recupero di quanto erogato in unica soluzione o in 8 rate
mensili a decorrere da dicembre 2022. La gestione del bonus dunque pare essere, nelle
intenzioni del legislatore, del tutto assimilata a quella già operativa per il trattamento integrativo
IRPEF.

Leave a Reply